Area attrezzata campers nel Parco Burcina

Il rapporto con il contesto inizia da molto lontano. Il progetto affronta un’area individuata dal nostro Studio di Fattibilità che aveva preso in esame tre siti alternativi. È una zona emblematica del paese, sia dal punto di vista paesaggistico che civile; perché giace vicino alla piazzetta antistante la cappella San Rocco, oggi luogo di incontro e di svago collettivo; perché è ai piedi del Parco Burcina e accanto alla filatura di Pollone. La zona rappresenta così la sintesi tra la natura del parco e l’artificio della fabbrica.

L’area di progetto non può essere considerata come un “ampio parcheggio”, ma come un’area capace di valorizzare quel “residuo” tra la fabbrica e il parcheggio esistente, di definire corrispondenze tra il centro di Pollone e il Parco Burcina. Può essere progettata rispettando le sue peculiarità storiche e ambientali, le sue caratteristiche tradizionali di bellezza. Per questo abbiamo studiato e dimenticato le baite locali. Architetture montane, costruite di pietra a spacco, piantate nel Comune di Pollone. Architetture minori ed economiche che esprimono una certa immagine di non-finito fissate per sempre da alcune fotografie di Vittorio Sella.
Questa costruzione è progettata travisando tecniche e materiali che appartengono alla tradizione costruttiva e alla cosiddetta eco-architettura: il legno lamellare per l’orditura principale e secondaria del tetto a unico spiovente; i pannelli di Obs per gli infissi interni e il tavolato del tetto; la lana di pecora per l’isolamento murario; la pietra di Luserna a spacco per il rivestimento esterno; la pietra di Luserna per il tetto di “lose”.
Nell’area di sosta attrezzata abbiamo previsto un dispositivo di contenimento gradinato “a secco” che contiene i ciottoli provenienti da cave locali e le talee per il rinverdimento parziale; un filare di alberi ornamentali (aceri) delimita il confine del parcheggio-auto superiore da quello dei camper a quota inferiore; una zona verde ricca di essenze vegetali che appartengono al Parco (rododendro e rododendro a foglia variegata); una pavimentazione di blocchetti di calcestruzzo misti a prato, capace di mitigare l’impatto ambientale.


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